Una delle tecniche verbali che in biosistemica consente l’approfondimento delle emozioni è il lavoro con le parole chiave, ovvero quelle parole che portano con sé una speciale carica emotiva, sul versante del simpatico (rabbia, ira ecc) o del parasimpatico (tristezza, angoscia ecc), e che rivelano un importante aspetto dell’esperienza del paziente.
E’ una tecnica estremamente rispettosa dell’altro e poco invasiva poiché non aggiunge nulla di più a quanto ha detto il paziente stesso, lavorando in questo modo sulle sue risorse.
Il lavoro con le parole chiave crea un’atmosfera relazionale di profonda accettazione; contemporaneamente, sentendo una ricapitolazione della sua esperienza emotiva, il paziente è incoraggiato ad esplorarla, a stare nel qui ed ora, a comprenderla e, alla fine, a trovare e praticare una strategia di azione nuova ed efficace per affrontare meglio il suo problema.
E’inoltre possibile combinare la parola chiave con l’intervento corporeo suggerendo al paziente di esprimere entrambi gli impulsi insieme; la parola associata ad un gesto o a un movimento consente così di integrare i due fondamentali livelli della nostra esistenza, quello mentale e quello corporeo. Anche le frasi direzionali, come le parole chiave, indicano l’orientamento del terapeuta verso l’approfondimento in direzione del simpatico o del parasimpatico e nel contempo consentono l’approfondimento delle varie dimensioni (sensazioni, metafora, desiderio, spazio, tempo, localizzazione nel corpo) delle emozioni.
Possono essere formulate come domande aperte, e quindi essere di carattere più generale come ad esempio “Che cosa è successo?”, o “Come ti senti in questo momento”, o più specifiche ed inerenti un particolare livello dell’esperienza. Le frasi direzionali rappresentano uno strumento del terapeuta per accompagnare la persona dentro al proprio vissuto, seguendo i canali che la persona stessa indica: sensazioni, immagini, movimenti, pensieri, ecc.
Le frasi direzionali possono essere offerte al paziente in connessione con “la parola chiave,” per facilitare l’individuazione di una direzione di attenzione ed esplorazione. In questo modo è possibile mostrare ed esprimere empatia nei riguardi del suo stato d’animo, evitando, contemporaneamente, modalità giudicanti e/o interpretative o di invasione dello spazio individuale.