Il Metodo Biosistemico, in ambito sia clinico che formativo, coerentemente alla concezione umanistico-esistenziale della persona intesa come sistema complesso composto da diverse dimensioni (razionalità, emotività, corporeità, socialità,) che lo sottende, si fonda su alcuni principi base.

Il più importante è senz’altro la grande importanza data al vivere l’esperienza, alla pratica, alle sperimentazioni dirette, all’aspetto empatico della relazione e dell’insegnamento. Così come nel setting terapeutico il paziente viene considerato protagonista e il suo coinvolgimento diretto è un punto chiave nel successo della crescita personale, in ambito formativo l’azione viene centrata sui processi di apprendimento più che su quelli di insegnamento, favorendo il ruolo critico e creativo dei partecipanti che diventano co-costruttori del processo di conoscenza.

L’acquisizione dei contenuti avviene attraverso la pratica, l’esperienza, il fare (living learning) e non solo attraverso il verbale. Infatti, sono gli allievi, e non i docenti, che elaborano una comprensione teorica dopo l’Ascolto Profondo e la trasformazione delle emozioni. In questo modo l’Apprendimento Attivo garantisce allo studente di rimanere protagonista della propria formazione. Inoltre, il momento di concettualizzazione è integrato con l’esperienza della condivisione profonda, living-learning experience, ossia un’esperienza di vissuto e di apprendimento integrata.

Un’altra aspetto fondamentale è la valenza formativa del gruppo che si configura come elemento di complessità e di ricchezza. Infatti il contributo di ogni singolo partecipante consente l’integrazione di punti di vista e prospettive differenti, la conoscenza di esperienze di vita lontane dalla propria, l’esplorazione di vissuti con i quali è possibile entrare in risonanza, attraverso meccanismi di identificazione, e continuare ad approfondire il lavoro su di sé.

Inoltre, all’interno del gruppo, che si configura come contenitore per eccellenza di emozioni profonde, è possibile affrontare stati d’animo fortemente traumatici e dolorosi sentendo l’appoggio e il sostegno degli altri – anche attraverso il contatto corporeo – sviluppare il sentimento di fiducia e interiorizzare vissuti di riparazione. Il gruppo è anche propulsore di dinamiche interindividuali sulle quali è possibile lavorare in termini di apprendimento di gestione di dinamiche di gruppo e di relazioni interpersonali, oltre che per entrare in maggior contatto con l’immagine che gli altri ci rimandano di noi stessi.